"Stanze è un ciclo formato da sedici pezzi per arpanati spontaneamente nel corso di due tre anni. Sono spazi musicali separati l'uno dall'altro come le stanze di una casa. Ogni stanza ha un suo carattere e un senso compiuto, come una canzone...è un diario di un viaggio verso l'essenzialità, con l'obbiettivo di ottenere il massimo di intensità espressiva utilizzando il minimo indispensabile". Così Ludovico Einaudi descrive "Stanze", il suo primo ciclo di ballate per strumento solo composte originariamente per pianoforte, che dopo aver ascoltato l'interpretazione di alcuni dei brani con l'arpa elettrica di Cecilia Chailly ha deciso di affidare a lei l'esecuzione dell'intero progetto, privilegiando il suo unico strumento per tutta la durata del disco. Niente pianoforte: la firma di Einaudi resta qui limitata alla composizione e alla produzione artistica in studio di registrazione. Questa edizione di "Stanze" (rimasterizzata digitalmente in 24 bit) vanta una qualità che la prima versione indubbiamente non poteva offrire: un'unica arpa elettrica al centro di 55 minuti di musica non era mai stata così atmosferica e così avvolgente. Sedici pezzi intrecciati tra di loro con grande fascino che non tediano e non pesano, ma al contrario riescono ad essere leggeri e ricchi da compensare l'assenza di qualsiasi altra strumentazione. Le melodie che quest'arpa riesce a tessere sono cariche infatti di forte potere emotivo, semplicissime e melodiche quanto può esserlo una qualsiasi valida composizione per strumento solista: ogni brano è paradossalmente indipendente e imprescindibile dagli altri, per univoco stile di performance, che suona come un profumo ipnotico.